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X spot radio (792KB mp3)

RADIO:
X Lo spettacolo ha conquistato la Z di Zoe. Ascolta l'intervista (mp3) andata in onda il 7 marzo 2007 sulle frequenze di Radio Popolare.
X Intervista a Elio De Capitani e Cristina Crippa su radio alt

WEB:
Video intervista a Cristina Crippa, Elio De Capitani, Corrado Accordino ed Elena Russo Arman (gennaio 09, Milano, Teatro Filodrammatici) su Booksweb.tv
Video intervista "Lola la rossa: confronto sul teatro con Cristina Crippa"

Recensioni:
Osvaldo Guerrieri su La Stampa
Magda Poli sul Corriere della Sera
Babilonia Magazine (link esterno)
Ugo Ronfani su Il Giorno
Ilaria Bartolozzi su Liberazione
Maria Grazia Gregori su delteatro.it (link esterno)
Rodolfo Di Giammarco su la Repubblica
FILODRAMMATICI | 9 - 18 gennaio 09
LIBRI DA ARDERE
di Amélie Nothomb © Editions Albin Michel
traduzione Alessandro Grilli
regia Cristina Crippa
con Elio De Capitani, Elena Russo Arman, Corrado Accordino
luci di Nando Frigerio
suono di Jean-Christophe Potvin
produzione Teatridithalia/Asti Teatro

Replica straordinaria domenica 18 gennaio ore 21.00


libridaardere

Ironica e maliziosa per alcuni, nera, sulfurea e morbosa per altri, Amélie Nothomb è autrice di romanzi di successo che hanno ispirato film e spettacoli, tuttavia ha scritto un unico testo teatrale, Libri da ardere. Cristina Crippa, attrice storica del Teatro dell’Elfo e sua assidua lettrice, ha scelto di portarlo in scena, certa della forza dei tre personaggi e dell’attualità di questo gioco crudele. Ne è nato uno spettacolo che ha debuttato al Festival Asti Teatro ’06 ed è stato già riproposto con successo a Milano, a Roma e in tour nel 2008, sempre con gli stessi efficaci interpreti: Elio De Capitani, Elena Russo Arman e Corrado Accordino.

Una città, forse di un paese dell’est europeo, in un gelido inverno di guerra è stretta nella morsa finale di un assedio. Un tempo ha avuto una rinomata università e una brillante vita culturale, ormai è semidistrutta dai bombardamenti e ridotta alla fame. Ancora in piedi, la casa di un illustre professore di letteratura ospita, oltre al padrone di casa, Daniel, il suo assistente, e una giovane allieva, amante di turno di Daniel. La situazione d’emergenza altera brutalmente questo microcosmo: a poco a poco i normali punti di riferimento, non solo le convenzioni formali, ma anche quelle più solide su cui si basava l’esistenza precedente crollano, travolti dal puro desiderio di sopravvivenza, che inverte e modifica ogni rapporto, intellettuale, affettivo, di potere, e stravolge il senso intimo di ogni gesto, di ogni abitudine.
Il freddo domina la scena, con la sua capacità di paralizzare, di annullare ogni desiderio che non sia legato ad un pur minimo innalzamento della propria temperatura corporea. È Marina, fragile sotto l’apparente spregiudicatezza, a soffrirne di più, e a proporre per prima l’utilizzo della fornita biblioteca del professore come combustibile.
All’inizio si tratta quasi di un gioco un po’ intellettuale, un complicato “distinguo” tra buona e cattiva letteratura. Ma alla fine, giunti all’ultimo romanzo sopravvissuto, non sono più le qualità letterarie ad avere importanza. E il libro rivela tutta la sua valenza simbolica.

DALLA RASSEGNA STAMPA:

La vicenda è quella di un professore di letteratura, interpretato dal bravissimo Elio De Capitani, perfetto nei panni del suo cinico, colto, tromboneggiante e vile personaggio, del suo assistente Daniel, idealista ma non troppo, Corrado Accordino, della giovane allieva Marina, iconoclasta, anoressica, attanagliata dal gelo, la prima a ”soccombere” alla barbarie della guerra, cui dà vita con bel temperamento Elena Russo Arman. […] Ma la domanda che il testo sollecita non è se in guerra la vita sia più importante della letteratura, bensì: l’uomo privato della ragione, dell’arte, del suo godere per una parola, un quadro, un tramonto, che uomo è?

Magda Poli, Corriere della Sera

Messo in scena - con sobria incisività e una notevole penetrazione nella scrittura fintamente semplice della Nothomb – da Cristina Crippa, che rivela sensibilità e curiosità nei confronti di scelte drammaturgiche non ovvie, Libri da ardere può contare su un trio di interpreti affiatati.

Maria Grazia Gregori, delteatro.it

Ma posso dire che De Capitani è un vero fenomeno. Si diverte da morire, con ogni evidenza. E tutto gli viene facile, con il suo corpo e la sua bella voce tenorile. Ma mi sono piaciuti anche Elena Russo Arman, che dell’Elfo è socia giovane e solidissima, e Corrado Accordino che invece è [sempre per l’Elfo] un interprete nuovo e così in gamba da tenere testa ad una forza della natura come De Capitani.

Franco Cordelli, Corriere della Sera