La stagione 1998-1999


L'ANNO CHE VERRÀ
"Il teatro dovrebbe essere soltanto un incontro tra esseri umani. Tutto il resto serve solo a confondere". Ingmar Bergman

È il nostro manifesto per la prossima stagione. Il progetto centrale degli anni a venire per Teatridithalia è un'officina triennale con gli attori della Compagnia dell'Elfo per l'allestimento in progressione dell' Orestiade di Eschilo nella traduzione di Pier Paolo Pasolini. Ma l'Orestiade sta cambiando negli anni, andrà molto lontano dai suoi punti di partenza e dai suoi antenati diretti. Ne parleremo a tempo debito. Prima c'è da dire delle molte altre cose in programma, nuove esperienze e esperimenti che arricchiranno il nostro repertorio e prepareranno la strada al progetto triennale della triologia eschilea. In questa stagione riprenderemo diversi spettacoli dal repertorio - quasi tutti anche Milano, ma alcuni solo in tour -, tra cui alcuni titoli importanti:Sogno di una notte di mezza estate, Lola che dilati la camicia, La morte e la fanciulla, Amleto, Le porte dell'ira. Da Urlo a Kaddish e altri. Poi il programma prevede impegni importantissimi e novità di cui alcune attese da tempo.

IL NUOVO FASSBINDER
I RIFIUTI, LA CITTA' E LA MORTE - R.W. Fassbinder Primo fra tutti, l'allestimento finale de I rifiuti, la città e la morte, il testo più discusso e scabroso di R.W.Fassbinder, terza tappa del lavoro sull' autore simbolo del nostro teatro, firmato da Bruni e dal sottoscritto, che andrà in scena a novembre, dopo essere stato visto come lettura scenica e come studio nelle due passate stagioni.
È considerato un testo impossibile per due ordini di problemi: le accuse di antisemitismo e la struttura stessa, molto, complessa, dello spettacolo. Per quel che ci riguarda è un testo che ha fra i suoi temi la vita nelle città tedesche subito dopo la guerra, la speculazione edilizia, la schiavitù sessuale e anche l'antisemitismo. Ci sono personaggi visceralmente antisemiti è c'è la dichiarazione del protagonista, A. detto il ricco ebreo, di essere cosciente di usare strumentalmente il senso di colpa tedesco nei confronti degli ebrei per le sue speculazioni e di essere a sua volta, e altrettanto consciamente, usato dai grandi speculatori della città che si nascondono dietro di lui. Le accuse a Fassbinder di fascismo e di antisemitismo, riesplose violentemente in questi giorni per l'annuncio di una messinscena del testo a Berlino, trovano a nostro avviso ben pochi appigli nel testo: lo sguardo di Fassbinder è sempre quello dell'ironia e della pietà insieme, anche quando appare provocatorio. La nostra messiscena vuole anche essere un contributo a svelenire il dibattito tedesco riportando l'attenzione sulla struttura drammatica del testo e sul valore indubitabile dell'opera. Sarà un impegno imponente, che vedrà l'ensemble dell'Elfo quasi al completo, diciotto attori che hanno lavorato con noi negli ultimi spettacoli, un evento molto atteso dal nostro pubblico.

GLI AUTORI ITALIANI
Cinque le produzioni di autore italiano: un impegno fortissimo e significativo, con produzioni e ospitalità. Fedra di Agnese Grieco, in prima nazionale dopo il successo dello scorso anno a Stoccarda. Le Buttane di Aurelio Grimaldi, tratto dall'autore dalla sua omonima opera narrativa: il testo, ancora poco valorizzato sul palcoscenico, deve la sua fama al film che ne fu tratto e che è ormai un cult italiano. La nuova gioventù, spettacolo-concerto su poesie di Pier Paolo Pasolini e di Mauro Valoppi, un giovane poeta friuliano. La ripresa di In Exitu e lo studio su Confiteor di Giovanni Testori; l'atteso debutto di Tango Americano di Rocco D'Onghia, dopo la preview della lettura scenica al Festival dei due Mondi qualche anno fa a Spoleto.

KOLTES, SARAH KANE
L'apertura agli autori italiani, maturata dopo lunghe riflessioni, si affianca a un'analoga apertura a nuovi registi. A questi è affidata una responsabilità importante, dare continuità al lavoro sugli autori contemporanei avviato da anni dai registi stabili. E così vedremo il Koltès (La foresta di rue St. Denis) di Antonia Pingitore e Giancarlo Previati, già assai promettente nella sola replica data come studio lo scorso anno. Vedremo anche una lettura scenica (in vista dell'allestimento per al prossima stagione) di Cleansed di Sarah Kane secondo la lettura del giovanissimo regista, ex-Jugoslavo di formazione statunistense, Ivan Talijancic e il già citato studio di Confiteor cui sta lavorando Extramondo.
E qui vorremmo aggiungere che anche il progetto conclusivo sull'Orestiade è, per noi, un progetto di teatro contemporaneo, perché Eschilo viene visitato attraverso l'italiano di Pier Paolo Pasolini, la lingua del periodo in cui scrisse Le ceneri di Gramsci. È una scelta assai vincolante, ma indispensabile. Nasce dall'esigenza più sentita in questo momento nel nostro gruppo: senza essere schiavi del nostro tempo, viverlo fino in fondo, condividerlo, ma ricordare sempre che il teatro è attraversato da un torrente sotterraneo, misterioso, che ha percorso i millenni, che viene da lontano, da una zona segreta del cuore antico dell'umanità.

Elio De Capitani - Milano, 25 luglio - 3 settembre 1998



La stagione 1998-1999