Biografie - Elio De Capitani



ELIO DE CAPITANI


"Del teatro ho fatto tutti i mestieri: il facchino, il tecnico, l'amministratore, l'organizzatore, l'attacchino, l'attore per dieci anni e il regista per dodici. Di necessità virtù. Il teatro non è stata la mia vocazione ma un caso.
Avevo quindici anni quando è arrivato il 1968. Ho smesso di leggere. Ho cominciato a scrivere manifesti, volantini. Poi a parlare alle assemblee. È stato bello, soprattutto all'inizio. Se sono diventato quel che sono so di doverlo anche a quegli anni, nel bene e nel male. Ma ancora oggi mi trovo a disagio con chi li rimpiange.
Un giorno, a uno spettacolo, ho visto un'attrice. Lo spettacolo non lo capivo, dell'attrice mi innamorai. Lì è iniziata la mia vita attuale ed anche il mio lavoro attuale, confusi come mai avrei sperato. L'attrice era Cristina Crippa, è mia moglie. Nell'ottobre del '90 è nato Lucio, nostro figlio. La compagnia era il Teatro dell'Elfo, ancora oggi la mia tribù".


[Intervista a Elio De Capitani. Il caimano e i libri. RadioAlt - Musica e Libri - Notizie]

Elio De Capitani, regista, attore, autore, ha legato il suo nome a quello del Teatro dell’Elfo entrandone a far parte non ancora ventenne nel 1973. Nei primi dieci anni di storia dell’Elfo è stato protagonista in oltre una dozzina di spettacoli diretti da Gabriele Salvatores, tra i quali Pinocchio Bazaar, Satyricon, Sogno di una notte d’estate.

E’ del 1982 la sua prima regia: l’esperimento radicale di una personalissima versione italiana iperrealistica di Nemico di classe di Nigel Williams che scuote la scena italiana allora assai ostile agli autori contemporanei. Allo spettacolo partecipa un gruppo di giovanissimi attori messi insieme dopo un anno di provini: tra questi Paolo Rossi, Claudio Bisio e Antonio Catania, il nucleo dei futuri “comedians”.

Nell’estate del 1983, l’Elfo nomina De Capitani regista stabile del teatro. Ha inizio il lungo rapporto con Ferdinando Bruni, Ida Marinelli e Cristina Crippa, protagonisti di tutti i successivi lavori di De Capitani all’Elfo, assieme agli altri attori del nucleo storico, Corinna Agustoni e Luca Toracca. La nuova direzione del teatro rivoluziona stile e repertorio, inaugurando una linea di estrema attenzione alla drammaturgia contemporanea. Visi noti, sentimenti confusi, il primo Botho Strauss messo in scena in Italia assieme al primo Fugard italiano, L’isola, valgono a De Capitani e all’Elfo il Premio UBU 1984 per la drammaturgia contemporanea.

Nel 1985 scrive per Paolo Rossi, Antonio Catania e Cristina Crippa un episodio di Amanti, messo in scena la stagione stessa da Gabriele Salvatores e Il lago, che mette in scena personalmente nel 1986. Lo spettacolo è il manifesto del nuovo corso teatrale dell’Elfo. Amanti vince il Premio IDI a Taormina nell’estate del 1985.

Altro autore al debutto italiano per la regia di De Capitani è Robin Maughm: è del 1987 Il servo, che il regista riscrive ispirandosi da un lato alla sceneggiatura di Pinter per il film di Losey e dall’altro a “Tempo di uccidere” di Flaiano.

Il primo appuntamento con un classico è nel 1987/’88: un Sogno di una notte di mezza estate per cui De Capitani chiede una nuova traduzione dei versi di Shakespeare alla poetessa romana Patrizia Cavalli.

La stagione successiva sperimenta con due diverse metodologie il confronto con altri registi. Dirige a quattro mani con Ferdinando Bruni Le amare lacrime di Petra Von Kant di Fassbinder, protagoniste Ida Marinelli e Cristina Crippa. Lo spettacolo vince il Biglietto d’oro Agis-BNL 1990, viene replicato per diverse stagioni ed è tuttora in repertorio. In occasione del progetto Strindberg, De Capitani si confronta con Nanni Garella, che dirige nei Creditori e da cui viene diretto nell’interpretazione di Jean in Signorina Giulia.

Nella stagione 1989/’90 mette in scena all’Ansaldo e poi all’Elfo La danza immobile di Cristina Crippa in occasione del bicentenario della rivoluzione francese. Si sposta a Palermo poi, per l’importantissimo incontro con il teatro di Franco Scaldati, di cui metterà in scena Il pozzo dei pazzi, spettacolo rivelazione della stagione, segnalato unanimemente dalla critica.

Di nuovo all’Elfo in primavera, scambiandosi per la prima volta ruolo di attore e regista con Ferdinando Bruni per essere Valerio in Leonce e Lena di Büchner.

Nell’estate ‘90 è chiamato da Franco Quadri alle Orestiadi di Gibellina per mettere in scena La sposa di Messina di Schiller, testo mai rappresentato in Italia. Commissiona una traduzione siciliana per i cori allo stesso Scaldati chiamandolo anche come protagonista al fianco di Lucilla Morlacchi, Sabrina Capucci, Massimo Popolizio e Giulio Scarpati.

Nella stagione 1990/’91 mette in scena Risveglio di primavera di Wedekind con una lunghissima tenitura nella stagione milanese e successiva ripresa in tournée.

La stagione 1991/’92 vede ripetersi l’esperimento di collaborazione con Ferdinando Bruni con il quale De Capitani dirige La bottega del caffé di Fassbinder dall’originale goldoniano.

Nella stagione ‘92/’93 l’Elfo si associa al Teatro di Porta Romana dando vita a un organismo unico denominato Teatridithalia. De Capitani, di nuovo alla regia insieme a Ferdinando Bruni, porta in Italia la pièce di un giovane autore canadese, Brad Fraser: Resti umani non identificati e la vera natura dell’amore, che suscita non poco clamore per la scabrosità dei temi trattati e per la crudezza del linguaggio fino a diventare spettacolo cult. A fine stagione è impegnato nella messinscena di due testi di Steven Berkoff, un altro autore maledetto, per la prima volta rappresentato in Italia: Decadenze e Alla greca.

Nell’estate del 1993 dirige Mariangela Melato in Un tram chiamato desiderio di Williams per il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Seconda tappa del lavoro con Mariangela Melato e il Teatro Stabile di Genova è Tango Barbaro di Copi, regia scene e costumi di Bruni e De Capitani (maggio 1995).

A distanza di sette anni De Capitani torna a Shakespeare con Amleto (stagione ’94/’95). Dopo una prima versione che vede privilegiare la narrazione degli eventi, “il meccanismo che trascina con sé i personaggi fino al punto della sua conclusione”, De Capitani ha reincontrato la tragedia shakespeariana per un nuovo appuntamento, “una seconda tappa del viaggio non più attraverso ma dentro Amleto”. Lo spettacolo verrà replicato per quattro stagioni consecutive. Ripreso a un anno di distanza, nella stagione ‘98/’99, lo spettacolo registra ancora il tutto esaurito e cattura l’attenzione della stampa straniera: un articolo del Financial Times apprezza le scelte registiche e la capacità interpretativa del protagonista. Nel marzo 1995 De Capitani mette in scena il suo primo Koltés, Roberto Zucco, e nel giugno dello stesso anno, alla Biennale di Venezia, il suo primo incontro con Pasolini: I Turcs tal Friul, primo testo teatrale dell’autore scritto nel friulano materno di Casarsa, protagonista Lucilla Morlacchi e una compagnia di quaranta attori friulani. Spettacolo vincitore del Biglietto d’Oro per il Teatro 1996.

Nel gennaio ‘97 mette in scena Caligola di Albert Camus, protagonista sempre Ferdinando Bruni, e in aprile presenta una lettura scenica dei Rifiuti, la città e la morte, a conclusione della ‘trilogia Fassbinder’. La versione definitiva, a firma congiunta Bruni-De Capitani, debutta nel novembre del ‘98, riscuotendo l’attenzione e il consenso della stampa straniera, soprattutto tedesca.

Nell’estate ‘97 mette in scena, per il Festival di Verona, il Sogno di una notte di mezza estate, secondo appuntamento di De Capitani con il testo shakespeariano: è un grande successo, con 2.000 giovani a sera assiepati sugli spalti del Teatro Romano. Lo spettacolo viene ripreso negli anni successivi e sarà di nuovo in scena a Milano il prossimo inverno.

Nell’aprile ’98 mette in scena La morte e la fanciulla di Ariel Dorfmann.

Nel maggio del ‘99 affronta autori contemporanei italiani con Tango americano di Rocco D’Onghia e La nuova gioventù, firmato a quattro mani con Francesco Frongia, una nuova incursione nel mondo friulano dopo I Turcs tal Friul.

Torna nuovamente a Pasolini scegliendo la sua traduzione dal greco per l’allestimento dell’Orestea di Eschilo, un progetto di respiro triennale che coinvolge gli attori storici della compagnia dell’Elfo e un nutrito gruppo di giovani attrici/cantanti: una vera sfida produttiva e registica. La prima parte del progetto, Coefore, ha debuttato nell’estate del ‘99 a Milano.

Nella stagione 1999/2000 firma inoltre, con Ferdinando Bruni, la regia di Edoardo II di Christopher Marlowe, ripreso anche nel gennaio 2001 con un notevole successo di pubblico.

Nei primi mesi della stagione 2000/2001 De Capitani mette in scena, in prima nazionale a Milano, due nuovi spettacoli: la seconda parte del progetto Orestea, Eumenidi, e Giochi di famiglia della drammaturga serba Biljana Srbljanovic.

Per la Fenice di Venezia firma nel gennaio del 2001 la regia del Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, ripreso per una tournée in Giappone nel mese di giugno.

Nel marzo 2001 debutta al Teatro della Pergola di Firenze I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni, ripreso a Milano e in tournée nella stagioni seguenti.

Nella stagione 2001/2002 riprende, come interprete e regista insieme a Bruni, i testi di Fassbinder e progetta con lui il Festival L’anarchia dell’Immaginazione, dedicato al regista tedesco e realizzato in collaborazione con il Goethe Institut, la Triennale, il Comune di Milano e la Regione Lombardia.

Nel 2002 ricordiamo: Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo, firmato in coppia con Ferdinando Bruni, che ha debuttato nel mese di dicembre con notevole successo, tanto da essere riproposto nei tre anni seguenti; Polaroid molto esplicite dell’inglese Mark Ravenhill, testo inedito in Italia.

Nel 2003, per l'Estate Teatrale Veronese, realizza Il Mercante di Venezia di Shakespeare, mentre il 15 settembre 2004 debutta alla Biennale di Venezia La Monaca di Monza di Giovanni Testori, protagonista Lucilla Morlacchi.

Nel maggio 2004 per Radio Rai3 ha registrato il testo di Koltès, Il ritorno al deserto, protagonisti Laura Betti e Alessandro Haber, nel cast Cristina Crippa, Ida Marinelli, Luca Toracca, Paolo Pierobon, Gianni Palladino e De Capitani stesso.

Nella stagione 2005/06 ha diretto Le Presidentesse dell’autore austriaco Werner Schwab, con Corinna Agustoni, Cristina Crippa e Anna Coppola, e un imponente allestimento del testo di Heiner Müller, Riva abbandonata/Materiale per Medea/Paesaggio con Argonauti. Importanti inoltre i suoi impegni da attore: ha interpretato per la prima volta il personaggio di Claudio in Amleto, Gaev nel Giardino dei ciliegi diretto da Ferdinando Bruni e il personaggio del Professore in Libri da ardere di Amélie Nothomb, diretto da Cristina Crippa a Asti Teatro e ripreso al Teatro Filodrammatici nella stagione 2008/2009.

Il 2 maggio 2007 ha debuttato a Modena in prima nazionale Angels in America di Tony Kushner, firmato a quattro mani con Ferdinando Bruni; per molti critici si è trattato di una delle migliori produzioni della stagione 2006/07. De Capitani interpreta qui Roy Cohn (avvocato di successo, già pupillo di MacCarthy, il senatore che scatenò la terribile caccia alle streghe negli Stati Uniti del dopoguerra). Il grande successo di questo spettacolo è confermato dai numerosi riconoscimenti ricevuti: Premio per la Regia Associazione Nazionale Critici di Teatro (ANCT) 07, da premi Ubu 07 (come miglior attore non protagonista Elio De Capitani e miglior attor under 30 a Umberto Petranca), dal premio Hystrio 08 alla regia; il 10 settembre 2008 lo spettacolo ha ottenuto due premi ETI - Olimpici del Teatro 08: miglior regia e miglior spettacolo di prosa. Lo spettacolo è riproposto anche a Milano per due stagioni consecutive e in tournée nel 2009.

Nella stagione 2008/2009 recita a fianco di Cristina Crippa in La Trilogia della Signora K, spettacolo-tributo alla scrittrice ungherese Agota Kristof diretto dalla stessa Crippa, con scenografie e costumi di Ferdinando Bruni.

Il 30 giugno 2008 porta in scena in prima nazionale al Festival Asti Teatro il capolavoro di Sarah Kane, Blasted, spettacolo che definisce la tappa più conturbante e radicale della sua esperienza artistica, riallestito al Teatro dell'Elfo il 21 ottobre 2008.

Nella primavera 2009 metterà in scena insieme a Ferdinando Bruni L’Anima buona di Sezuan con Mariangela Melato per il Teatro Stabile di Genova. L’11 ottobre 2009 debutterà con una nuova regia al Teatro Real di Madrid: La Vera Costanza, commissionato dal Teatro Real insieme al Teatro Pergolesi di Jesi, il Teatro di Ratisbona, l' Opéra Royale de Wallonie di Liegi, il Teatro Nazionale di Sofia e il Teatro Comunale di Treviso, per celebrare il bicentenario della morte di Franz Josef Haydn.

Non vanno dimenticati infine gli impegni extra-teatrali: è stato il memorabile Caimano nel film di Nanni Moretti e in Apnea di Roberto Dordit ha vestito i panni di un industriale del nord est.



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