30 gennaio 2009, la Repubblica
ROMEO E GIULIETTA RIESCE ANCORA A STUPIRE
di Sara Chiappori

E' in una Verona livida e spietata che Ferdinando Bruni ha scelto di ambientare la sua versione di Romeo e Giulietta, a cui regala anche un'impeccabile traduzione che scivola con agilità tra le maglie di un testo a rischio di usura. A conferma di quanto invece Shakespeare sia sempre in grado di stupirci, funzionando anche da efficacissima palestra per teatranti di tutte le generazioni, ecco ora questo spettacolo, che forse non ci farà urlare al capolavoro ma che ci emoziona inchiodandoci alla poltrona. Dentro il buco nero dell'odio feroce, del sangue stupidamente versato e della morte che tutto inghiotte, la passione purissima e impetuosa di Giulietta e del suo Romeo illumina una messa in scena cupa e carica di tensione, concepita per contrasti e opposizioni, dove nulla risulta stucchevole. A cominciare dalla famigerata scena del balcone, che Federica Castellini e Nicola Russo innalzano a una conturbante temperatura erotica, tormentati e bellissimi giovani eroi lanciati verso la catastrofe da quell'amore che dovrebbe iniziarli alla vita. Chapeau anche a tutto il resto del compattissimo cast. Da citare almeno Ida Marinelli per il convincente carisma della sua balia, ed Edoardo Ribatto per la ghignante energia del suo irresistibile Mercuzio.