14 Maggio 2007 La Repubblica
L’ALLEGRO GROVIGLIO DELLA FAMIGLIA FELICE
di Franco Quadri

Non è solo una famiglia, ma un viluppo di famiglie con figli di diversi letti e coniugi spaiati, quello che, in un complesso contesto di imprevisti, si ritrova a una cena per un preteso fidanzamento di due quindicenni subito sviato in Happy Family, una commedia diretta da Alessandro Genovesi, che ne è pure l’autore e si serba una parte di disinvolto protagonista, occupato tra l’altro a scriversi addosso la parte oltre a quelle degli altri, perché la finzione vuole che quello che si recita sia un romanzo improvvisato lì per lì. Inseritosi quindi come personaggio nel contesto, grazie a un incidente in macchina, si crea al volo un amore per la più bella del gruppo, al secolo Roberta Rovelli, e finisce per sposarla. Ma sul palcoscenico nudo e dilatato su più piani del teatro dell’Elfo, dove si può circolare in bici, inventarsi una pizzeria, giocare sull’ubiquità, ognuno si può coltivare il suo orto di sorprese, evasioni programmate e scoperte, senza ignorare i sentimenti e anche i cani si fidanzano. Il clima tende a farci pensare a un “family day” mentre gioca tutto sullo sgretolarsi delle istituzione con grande spirito in un clima di scatenato divertimento di chi recita e di chi ascolta, solo un poco appannato nel finale, attento a portare le situazioni a buon fine. E il miracolo si avvera grazie a un bellissimo cast di cui vanno ancora ricordati l’inventiva di Massimiliano Speziani, la nonna con l’Alzheimer di Corinna Augustoni, la vena assorta di Gabriele Cilindri, lo stile di Debora Zuin e il cane che pensa in francese di Jean-Christophe Potvin.