19 Maggio 2007 Corriere della Sera
«HAPPY FAMILY», COMMEDIA FELICE E LEGGERA
di Magda Poli

Un autore è pirandellianamente sul palcoscenico con i suoi personaggi, con loro dialoga e entra nella storia che fa loro vivere. È Alessandro Genovesi che in «Happy Family» recita il ruolo del giovane scrittore alle prese con una trama che gli si forma in testa, e prende vita immediatamente sulla scena.

È la storia triste, ironica e comica della vita di due famiglie delle quali una «allargata» con madre, una giovane e gentile signora, il marito che scopre di essere gravemente malato, la mamma di lui che non si ricorda più nulla ma sa cucinare bene, la figlia di lui, una timida, bella e brava pianista con l’ansia di non piacere, il figlio di lei un adolescente saputo e iper razionale, antipatico. Quest’ultimo ha deciso, a quindici anni, di sposarsi una coetanea, la cui madre vera è una signora frustrata e inacidita dalla vita con un marito che ama molto passare il suo tempo, quando non lavora, sdraiato sul divano a fumare «spinelli». Dall’incidente di bicicletta che lo scrittore ha con la signora della prima coppia, da un invito a cena proprio nel giorno in cui le due famiglie decidono di ritrovarsi per parlare dei loro figli adolescenti in smania di matrimonio, nasceranno storie, destini si intrecceranno mentre altri si spezzeranno, il tutto giocato con lievità. E in quel giorno fatale in cui scoppiano amori e amicizie persino i cani delle 2 famiglie si ameranno. Alessandro Genovesi con una felice idea drammaturgia, con taglio cinematografico, dialoghi veloci, brevi monologhi, fa vivere la commedia di bella leggerezza che si intreccia lungo molte vite per raccontare una quotidianità di ordinaria nevrosi, paura della solitudine, insicurezze di ogni tipo, bisogno d’amore. Suggestioni, piccole verità che gli attori fanno vivere tutti con bravura da Gabriele Calindri, a Linda Gennai, a Manuela de Meo, a Marta Iagatti, a Roberta Rovelli, a Corinna Augustoni, a Jean-Christophe Potvin, a Debora Zuin, a Massimiliano Speziani e allo stesso Genovesi.