Teatro dell’Elfo, sabato 28 ottobre, ore 17.30
Il teatro di Michel Marc Bouchard
incontro con l’autore
intervengono Nicola Russo ed Elio De Capitani
sono previste proiezioni di frammenti video degli ultimi lavori dell’autore
Gli spettacoli che aprono la stagione 06/07, Le muse orfane al Teatro Leonardo e Le scale del Sacro Cuore all’Elfo, inaugurano anche il nuovo progetto Prime Opere, dedicato a giovani artisti che si sono formati lavorando con Teatridithalia o che hanno con noi un rapporto di consuetudine e di affetto. È uno spazio che, secondo le intenzioni di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, direttori artistici del teatro, potrebbe essere incrementato nelle prossime stagioni; è una via perché il teatro continui a essere un organismo vivo aprendo le porte alle nuove generazioni.
Teatro Leonardo dal 17 ottobre al 5 novembre 2006 - PRIME OPERE
Le muse orfane
di Michel Marc Bouchard
traduzione di Francesca Moccagatta
uno spettacolo di Nicola Russo
con Sara Borsarelli, Federica Fracassi, Elena Russo Arman, Nicola Russo
alla chitarra, Alessandra Novaga
suoni di Jean Christophe Potvin
luci di Cristian Zucaro
produzione Intermedia86/Teatridithalia
prima nazionale

Quattro fratelli, ormai adulti, si riuniscono nella casa della loro infanzia in attesa dell’improbabile quanto misterioso ritorno della madre, scomparsa da tempo.

Dramma familiare ricco di spunti paradossali, Le Muse Orfane ricostruisce i conflitti di un passato che, pur essendo comune ai personaggi, si rifrange attraverso i loro diversi punti di vista, generando una molteplicità di menzogne, gelosie, ripicche, confessioni e colpi di scena. Mescolando tragico e grottesco, in un gioco teatrale divertente e crudele, Michel Marc Bouchard, uno degli autori di punta del teatro canadese, s’interroga senza censure e pregiudizi sulla più grande fatalità della vita: la nostra famiglia, la nostra genesi. Pur se poco rappresentato in Italia, Bouchard vanta oggi una vasta produzione di autore teatrale, iniziata negli anni ottanta, che lo pone al centro della scena contemporanea. I suoi testi sono tradotti e rappresentati in tutto il mondo e le sue opere, benché legate alla terra d’origine, si aprono ai grandi temi dell’attualità, quali l’identità sessuale e la crisi dei valori familiari.

Nicola Russo, alla sua terza prova di regia, immagina questo spettacolo come un gioco infantile e crudele, dando vita a un lessico intimo, verbale e fisico, attraverso cui le tre sorelle e il fratello riescono a relazionarsi. Fa da contrappunto alle loro isterie e ai loro slanci d’affetto un fantasma dell’infanzia, l’amante spagnolo della madre che, alla chitarra, commenta i loro movimenti e le loro personali rappresentazioni.

Il testo (pubblicato in Italia da ubulibri nel volume Il teatro del Québec) è stato rappresentato per la prima volta a Montréal il 7 settembre del 1988. L’autore, in occasione di questa prima italiana, ci ha inviato queste righe per raccontarne la genesi: «Sono stato costretto molto presto a prendere posizione nei confronti della società in cui vivevo e della sua mentalità ristretta, dove regnavano l’oppressione e il giudizio contro chiunque osasse affermare la propria diversità e le proprie ambizioni a una vita diversa da quella del clan. Nelle Muse orfane, il personaggio della madre appartiene a questa tipologia di emarginati, al contrario di sua figlia Catherine, responsabile dei fratelli, che si aggrappa disperatamente ai valori del mondo antico per paura dell’ostracismo da parte della società in cui vive. In compenso, il risentimento e il senso di colpa che la animano, la rendono vittima del suo paese e tiranno della sua famiglia. Io porto nel sangue le tracce di questa violenza, così cerco di essere sincero, di parlare solo di quello che ho visto, ascoltato, vissuto. Mi rendo conto che la mia scrittura vive una tensione costante tra i valori del vecchio e del nuovo mondo».

Nicola Russo ha lavorato come attore in diverse produzioni per il teatro dell’Elfo dal 1997. È stato Puck nel Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, Rudi in Resti umani non identificati di Brendan Fraser, Tom ne Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, Franz in Come gocce su pietre roventi di Fassbinder e Leandro nell’ultima edizione della Bottega del Caffè. È stato diretto, tra gli altri, da Marco Bellocchio e da Luca Ronconi in Peccato che fosse puttana di John Ford nel ruolo protagonista. Come regista, il suo primo lavoro è stato Dal suo punto di vista, spettacolo tratto dall’opera di Hervè Guibert (2004). Nel 2005, ha realizzato in collaborazione con Federica Fracassi, La regina delle nevi, tratto da una favola di Andersen.