Leonardo, dal 31 ottobre al 25 novembre 2007 (NUOVE DATE)
Ferdinando Bruni
Morte accidentale di un anarchico
di Dario Fo
regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Luca Toracca, Paolo Pierobon, Gianni Palladino, Margherita Di Rauso, Vittorio Attene
scene e costumi di Carlo Sala
luci di Nando Frigerio
una produzione TEATRIDITHALIA

anarchico

Debuttato al Teatro dell’Elfo il 2 dicembre del 2002 e riproposto a Milano e in tour per le quattro stagioni successive, Morte accidentale di un anarchico nella versione di di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani torna di nuovo sul palcoscenico del Teatro Leonardo da Vinci, forte del successo che lo ha accompagnato fin qui. Ritroveremo in scena, nella parte protagonista, Ferdinando Bruni (che già due anni fa aveva sostituito Eugenio Allegri) insieme a tre degli attori che hanno costruito in questi anni il successo dello spettacolo, Luca Toracca, Paolo Pierobon, Giovanni Palladino; entrano invece per la prima volta nel cast sia Margherita Di Rauso, volto noto e apprezzato del teatro italiano, che Vittorio Attene, già nella compagnia dell’Elfo come interprete di Trofimov nel Giardino dei ciliegi.

In questa commedia esilarante Dario Fo ha dispiegato la sua ironia più acuta e surreale per reclamare piena verità sulla strage di piazza Fontana e sulla morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, che, accusato con Pietro Valpreda di aver messo la bomba nella Banca dell’Agricoltura il 12 dicembre del 1969, volò da una finestra della Questura di Milano durante un interrogatorio alcuni giorni dopo. I tribunali hanno a lungo indagato quei tragici episodi, ridisegnando, in un puzzle ingarbugliato e inquietante, trenta anni di storia del nostro paese, ma non sono arrivati ad assegnare alla giustizia i colpevoli. Al teatro resta il compito di continuare a seminare dubbi e porre domande.

DALLA RASSEGNA STAMPA:

La chiave farsesca è tutta al servizio della verità e dello sdegno. Nell’antro kafkiano della questura (con finestra, pour cause) Bruni è con abilità e passione una maschera grottesca alla Charlot.

Ugo Ronfani, Il Giorno

Aspettatevi ritmo e diavolerie. Immaginatevi un carillon funambolico con guizzi lazzi e trovate, foolerie e verità: atroci, tragiche verità. Alla fine, con il divertimento in tasca, con lo spasso smargiasso negli occhi, vi troverete lucidata anche la memoria. Perché fare teatro è fare società. È dare alla comunità civile un luogo dove riflettere e riflettersi, ridere e ricordare. Ricordare qualche buona idea.

Gian Luca Favetto, Diario

L'allestimento di Morte accidentale di un Anarchico diretto da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani dovrebbe far cambiare parere a chi pensa ancora che gli accademici di Stoccolma abbiano preso un abbaglio. (…) ma in questo caso fecero centro, segnalando un talento straordinario. Trovatemi un altro autore vivente che sappia coniugare come Dario Fo quando è al suo meglio l'impegno con l'umorismo, lo sdegno civile con la giocosità, la buffoneria con l'assenza di volgarità!

Masolino D'Amico, La Stampa

Coadiuvati dalla bella scenografia di Carlo Sala, un allucinato paesaggio di fascicoli e incartamenti, polveroso e un po’ sbilenco, i due registi portano in luce le sottili nervature gogoliane della vicenda, evidenti nel finale, che richiama apertamente L’Ispettore generale, e danno spessore anche ai ruoli di contorno trasformati in maschere grottesche… È però il livello dell’intero complesso a rivelarsi insolitamente alto e omogeneo.

Renato Palazzi, il sole 24 ore

I due registi governano questa farsa feroce con ritmo sostenuto, e ne fanno apprezzare la maestria con la quale è stata scritta, i meccanismi della Commedia dell’Arte che Fo usa con straordinaria abilità e l’aria gogoliana che si respira. Pagliacceschi, animaleschi e ridicoli i bravi Luca Toracca, Gianni Palladino, Paolo Pierobon, Luca Altavilla e Mercedes Martini ben seguono il disegno registico in un ottimo spettacolo che ha nelle parole di Licia Pinelli che chiede verità, un prologo struggente.

Magda Poli, il Corriere della Sera